lunedì 3 febbraio 2014

Dallas Buyers Club

di Jean Marc-Vallée
con Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn
USA
2013

Dallas Buyers Club ossia come ti regge un film un attore (fai due) che ha nerbo e capacità inaspettate.
Matthew McConaughey è Ron Woodroof, un uomo dalla vita fortemente sregolata tra droghe, alcol e sesso occasionale e spinto. Proprio a causa di un rapporto non protetto contrae l'HIV che presto si trasforma in Aids. Ron, convinto omofobo, si ritrova presto da solo ad affrontare il male e, convinto che la cura medica datagli in ospedale sia in realtà una menzogna, si muove egli stesso alla ricerca di cure efficaci e funzionali. Darà così vita ad una vero e proprio gruppo di sostegno contro la malattia e impugnerà causa contro le multinazionali che producono e promuovono l'AZT che in realtà provoca solo una morte certa.
La tematica trattata e la storia nella sua sinossi potrebbe dare l'idea del solito filmetto sui diritti civili che qualche comune cittadino decide di far rispettare andando contro tutto e tutti riuscendo poi a prevalere sull'ordine malvagio delle cose. In un certo senso questo film è anche questo, ma ciò che cambia questo comune modo di girare certi film è la presenza di un attore come Matthew McConaughey che non solo tiene in piedi tutto il film, ma lo inonda di una carica personale potente e di una diversa chiave di lettura. McConaughey (candidato agli Oscar come miglior attore protagonista) è perfetto per la parte, e non perché per esserlo ha dovuto perdere 20 kg, almeno non solo, ma perché sarebbe inefficace se dietro non ci fosse della sostanza come quella di fronte alla quale ci troviamo. Sono certi sguardi persi, certi ghigni tirati, alcune movenze che fanno capire che McConaughey ne ha fatta di strada. Dopo i magnifici Killer Joe e Mud, siamo dinanzi ad un attore che non ha più nulla da dimostrare, anche se credo che il Film che lo consacrerà definitivamente non sia ancora arrivato, ma sono certa arriverà (con Mud per me c'è andato molto vicino). A fargli da spalla c'è Jared Leto (anche lui candidato come miglior attore non protagonista) nella parte di un trans affetto anch'egli da Hiv e nonostante la prima reticenza da parte di Ron, ben presto i due si ritroveranno a lottare insieme. La lotta però non è il tema della pellicola, perché Ron e Rayon non sono i classici paladini con la camicia pulita. Ron è un volgare uomo alcolizzato e fuori di testa, Rayon è un dolce gay completamente drogato. Ecco perché tutta la storia si sviluppa in modo diverso perché non è patinata e mossa da coscienze pulite e impeccabili. Siamo davanti a storie di vita quotidiana, alle volte insane e diverse. Ron però che dapprima si era affacciato al diverso (prima la malattia, poi il rapporto amicale con un omosessuale) con rabbia e diniego, dopo cambia direzione. E nonostante gli avessero pronosticato solo 30 giorni di vita, Ron, grazie forse alla scoperta di un nuovo obiettivo, più intenso e vero di qualsiasi altra cosa nella sua vita fino a quel momento, vivrà per far valere la libertà di scegliere come curarsi. Così attuale.

***

2 commenti:

  1. non ho visto Mud, ma mi è bastato Killer Joe a capovolgere il mio parere su questo attore!
    Per me invece la consacrazione definitiva è già arrivata proprio con Dallas Buyers Club. Se riesce a fare addirittura di meglio entra nella Storia, nell'Epica :)

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    Risposte
    1. Recupera Mud. Pomeriggio tra l'altro ho iniziato True Detective e credimi spacca di nuovo!

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