lunedì 11 giugno 2012

W.E. - Edward e Wallis

di Madonna
con Abbie Cornish, Natalie Dormer, Andrea Riseborough, Oscar Isaac, Richard Coyle, Annabelle Wallis,James D'Arcy, James Fox, Laurence Fox, David Harbour, Anna Skellern
Gran Bretagna 2011




La regina del pop mondiale, Madonna, si cimenta per la seconda volta dietro la macchina da presa per dirigere un film che ha già spaccato in due l’opinione pubblica. Dopo un apprezzabile esordio con Sacro e profano, stavolta Ms Ciccone ci riprova con un film meritevole di una visione e con una qualità altalenante.
W.E. – Edward e Wallis è la storia (vera) d’amore e di scandalo del Re d’Inghilterra Edoardo VIII e Wallis Simpson, donna di umili origini e con alle spalle due divorzi. La loro relazione, oltraggiosa per i primi del Novecento fu chiacchierata e condannata, portando il Re d’Inghilterra ad abdicare e a lasciare il trono al fratello Bertie, pur di non abbandonare la donna che tanto amava. Si alterna a tale vicenda la storia americana di Wally Winthrop, una donna chiusa in un matrimonio fallito ed infelice, senza lavoro e figli. Si ossessiona alla storia del Duca e della Duchessa a tal punto da viverne quasi i riflessi attraverso la vicenda con una guardia russa, Evgeni.

Madonna racconta gli episodi di queste due solitudini, donne maltrattate e sole, private di dignità in matrimoni violenti. E lo fa con novizia di particolari e con un’ottima colonna sonora (Masterpiece di madonna ha vinto il Golden Globe per la migliore canzone originale). Immersi in un neoclassicismo tipico dell’epoca attraverso abiti, gioielli e trucchi che ricordano esattamente il periodo, Wallis ritrova l’amore e la speranza in Edoardo, ma per la scelta che faranno, saranno destinati all’isolamento e all’odio della famiglia. Diviene così un amore tormentato, da difendere, da consumare di nascosto. Wally invece ritrova la propria strada in Evgeni, un uomo che la farà sentire finalmente amata e considerata. Madonna fa rivivere la propria ossessione per questa storia d’amore in Wally, che rappresenta l’alter ego della regista, evidenziando come la Duchessa sia rimasta nella storia sempre in seconda fila, vista come l’oltraggiosa e la scandalosa a causa dei suoi divorzi. Invece Wally, e quindi Madonna stessa, vogliono evidenziare la solitudine, il dolore, le lacrime che Wallis ha dovuto subire per viversi il suo amore, in quella che viene considerata la storia d’amore più importante del secolo.

La pellicola, dunque, nonostante la critica, ha sostanza e contenuti che non lasciano indifferenti. E’ di certo un film imperfetto, soprattutto per lacune di sceneggiatura (dialoghi spesso banali e scadenti) e per l’eccessivo uso degli elementi dell’epoca, finendo per cadere nel barocco e nel trash. La sensazione è quella che si poteva fare di più, si poteva scavare, andare più in profondità perché gli elementi e la trama c’erano tutti.
Abby Cornish è intensa nell’interpretare una donna triste e sconfitta che pur non s’arrende, così come Andrea Riseborough, acuta e fragile nel ruolo di Wallis

***

martedì 5 giugno 2012

Prison Break - Stagione 1


Non voglio sembrare esagerata o sfarzosa nel mio irrevocabile giudizio: una delle migliori serie tv che abbia mai visto. Prison Break è entrata nella mia personalissima hit delle serie tv che ho veduto e si contende il podio con roba tipo Lost e Twin Peaks. No, non sto esagerando. In questo film per me c'è tutto: azione, trama, tensione, paura, violenza, amicizia, amore, pazzia, passione, noir, galere, serial killers, intelligenza e un eccezionale modo di combinare il tutto. Ho appena terminato la prima stagione che ho visto nel giro di pochi giorni tanto è il modo in cui vieni agganciato alla trama. Chi ha scritto Prison Break è una mente geniale fino all'estremo. Un puzzle perfetto che combina tutti gli elementi in un disegno perfetto. I più insignificanti particolari si annidano in ogni dove, i personaggi sono unici e la storia è meravigliosamente struggente e micidiale. Mix letale. Sono assolutamente assuefatta.

Il pilota non mi aveva sconvolta, né tantomeno i primi episodi, ma poi con la puntata numero sei "Rivolta nel Braccio A" è iniziata l'ossessione. Ve lo consiglio spassionatamente, superate le prime puntate e poi lasciatevi coinvolgere nel piano di fuga di Michael Scofield dalla prigione di Fox River nel disperato tentativo di salvare Lincoln, il fratello condannato ingiustamente a morte. Verranno fuori corruzione (ovunque noi guardiamo), rivolte, violenze e menti brillanti. Se non vediamo Prison Break non abbiamo visto nulla. E attenti agli spoiler che sono ovunque.

*****

Nella vita ci sono tre cose certe: la morte, le tasse, la conta. Sucre

Io mi inginocchio solo davanti a Dio. E qui non lo vedo. Abruzzi

domenica 3 giugno 2012

Attack the Block - Invasione aliena

di Joe Cornish
con John Boyega, Alex Esmail, Franz Drameh, Leeon Jones, Simon Howard, Jodie Whittaker, Nick Frost, Luke Treadaway
Gran Bretagna 2011





Negli ultimi tempi l’Inghilterra sta sfornando prodotti originali e stilisticamente belli. Basti pensare alla serie tv Misfits, ma anche al più recente Chronicle. Anche in questo caso siamo dinanzi ad una pellicola nuova e molto particolare. Al suo primo film alla regia, il comico radiotelevisivo inglese Joe Cornish dirige un teen horror, condito di commedy senza tralasciare lo sci-fi: ed è subito cult.
Londra. Un gruppo di ragazzini in piena adolescenza si divertono a fare i teppisti nel loro blocco aggredendo Sam, giovane infermiera che vive dalle loro parti. Dopo averla derubata però iniziano a piovere dal cielo strane creature dai denti fluorescenti e privi di occhi che inizieranno ad attaccare i ragazzi. Il gruppo capeggiato da Moses deciderà di difendere a tutti i costi il loro blocco, con incoscienza tipica dell’età, divertendosi a fare gli eroi, tra simpatiche battute e uno slang tutto da gustare (vederlo in lingua rende meglio ciò). Non rendendosi conto, in effetti, del pericolo che corrono si daranno all’avventura tra tensione e qualche risata. I cinque vivono in questa zona periferica di Londra dove vige più degrado ed emarginazione, quasi un ghetto e difendere il blocco diviene un modo per elevarsi socialmente. Cinema che racconta un disagio suburbano di una periferia londinese, dove i cinque rappresentano un gruppo di disadattati che fa della violenza il loro scudo nella vita. Moses che rappresenta di più di tutti il ragazzo discriminato dalla società si ritroverà ad essere l’eroe di una situazione più grande di lui. E questa guerra diviene un modo per riscattarsi socialmente e trovare il proprio posto nel mondo.
Un film che stilisticamente parlando ha sostanza, crea suspance e tensione senza fare dell’horror nel senso tradizionale del termine. Ricorda per certi versi Super 8 di J.J. Abrams, ma si differenzia per ambientazione e costi: infatti Attack the Block è stato girato con un budget ridotto, senza comprometterne la riuscita.
Pellicola intelligente dove gli alieni che invadono il blocco sembrano venire fuori da uno scenario fumettistico e non fanno così paura. I ragazzi daranno prova di coraggio affrontando da soli il nemico, senza remore ma con spirito di squadra. Tra sarcasmo, marijuana, inseguimenti e una soundtrack  firmata dai Basement Jaxx che si sposa benissimo con tutto il contesto.

3,5/5


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