sabato 20 novembre 2010

Porco Rosso

di Hayao Miyazaki

Proiettato per la prima volta in Giappone nel 1992, Porco Rosso è uscito nelle nostre sale solo lo scorso 12 novembre.
Marco Pagot è un fuoriclasse dell’aviazione militare italiana. Sopravvissuto miracolosamente ad un misterioso incidente durante la prima guerra mondiale assume, in seguito ad una maledizione caduta su di lui, le sembianze di un maiale antropomorfo. Lascia, così, l’aeronautica e si ritira su di un’isola dalmata, facendo il cacciatore di taglie. Diviene l’incubo dei “Mamma aiuto”, pirati dell’aria che seminano terrore sull’Adriatico. Questi decidono, così, di eliminarlo, ingaggiando Donald Curtis, un aviatore americano affascinante e spietato. Marco, alias Porco Rosso, combatte i contrabbandieri col suo biplano rosso fuoco.
Le anime giapponesi sono sempre meravigliose, se poi a occuparsene è un genio come Hayao Miyazaki ( La città incantata, Il castello errante di Howl) c’è poco da aggiungere.
Ambientato in Italia durante le due guerre mondiali, il film tratta di temi cari alla poetica di Miyazaki. Il contatto con la natura, sempre presente e sentito attraverso incantevoli immagini dell’Adriatico; lo sguardo sull’isola segreta nella quale si rifugia Marco; le fotografie  del cielo, ricco di nuvole, dove Porco con il suo biplano disegna movimenti e figure. La contrapposizione tra i buoni e i cattivi, senza mai prendere posizione. Un forte pacifismo, difatti marco si scontra e lotta, ma mai ucciderà qualcuno. Il rapporto tra giovani e adulti, sottolineato dal personaggio di Fio, giovane ingegnere che riparerà il suo biplano. E poi il tema politico, evidente già dal colore dell’aereo di Porco (oltre che dalle scritte iniziale anche dal titolo, sempre di colore rosso). “Meglio essere un maiale, che un fascista” questa la frase chiave del film pronunciata da Porco contro il regime fascista sempre più presente, che sta invadendo la sua amata l’Italia. Luogo dove Marco ama volare, dove vive Madame Gina, affascinante cantante di un night, ‘Hotel Adriano’, frequentato da contrabbandieri.
Meraviglioso l’accompagnamento musicale, costante e tenero. Sin dalle prime note delle canzoni francesci che Gina canta. La colonna sonora è stata curata da Joe Hisaishi, collaboratore di vecchia data del regista e Tokiko Kato (compositore della canzone-tema "Toki ni wa Mukashi no Hanashio").

4/5

Pubblicato su 
http://www.cinema4stelle.it/Recensione-Porco-rosso.htm


4 commenti:

  1. Bella recensione.
    Non conoscevo questo film e lì per lì il titolo mi aveva un po' spiazzata, però ora vorrei vederlo.

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  2. Grazie!
    In effetti, il titolo non è che attiri moltissimo, però è molto bello. In realtà ho trovato una versione in rete con i sottotitoli in italiano ;))
    Guardala e poi dimmi che ne pensi!

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  3. Un film stupendo, come, del resto, tutti quelli di Miyazaki.
    Da vedere e rivedere.

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  4. Il mio film preferito di Miyazaki...
    Io l'ho rivisto in sala uno dei primi giorni che è uscito alle tre di pomeriggio ed incredibilmente la sala non era vuota...
    Una storia apparentemente banale,ma che sottotraccia cela grandi temi; secondo me uno dei suoi film più "disillusi" e quasi nichilisti, anche se alla fine noi non sapremo mai se Gina abbia vinto la sua scommessa oppure no...

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