mercoledì 26 settembre 2012

The Five Years Engagement


di Nicholas Stoller
con Jason Segel, Emily Blunt, Alison Brie, Chris Pratt, Rhys Ifans
Usa 2012


Dopo un anno di fidanzamento Tom e Violet decidono di sposarsi. I due dolci innamorati infatti vivono un sentimento unico, genuino e fresco e le nozze sembrano il giusto prosieguo della loro vita insieme. Tuttavia varie circostanze portano la coppia a dover far slittare sempre più la data delle nozze, tanto che passano cinque anni di fidanzamento, come il titolo stesso suggerisce.
The Five Years Engagement è una commedia semplice e carina da gustare per la sua naturalezza e simpatia. Emily Blunt e Jason Segel (il dolce Marshall di How met your mother) sono belli da vedere e rendono il quadretto credibile ed efficace. Anche i personaggi che fanno da contorno, come l’amico Alex, la sorella di lei Suzie o gli stessi nonni e genitori, sono macchiette divertenti e ben inserite nel contesto filmico. 
L’analisi che se ne vuole fare è di come una storia d’amore solida e apparentemente inossidabile possa essere influenzata da fattori esterni e portare a dubbi e rotture: un lavoro, un trasferimento, un figlio, la morte di parenti e le diversità di obiettivi. I cambiamenti sono sempre spaventosi e per quanto si ami una persona, alle volte possono essere insormontabili. Tom ci prova, vuole che la sua compagna realizzi i propri sogni a scapito dei propri, fino a quando non riuscirà più a gestire se stesso. E allora occorre fare una scelta. E ci si allontana, ci si perde per poi ritrovarsi ancora o finire per sempre. Spesso però l’amore è più forte e tutte le difficoltà diventano nulle dinanzi alla voglia di stare insieme. Tom è dolce e premuroso, Violet è determinata ed innamorata. Impossibile non stare insieme.  
Insomma, The Five Years Engagement è una delicata e divertente commedia da gustare nella sua spensieratezza senza troppe pretese o analisi profonde.

2,5/5

lunedì 10 settembre 2012

Stark




L'amore per Edward Bunker è scoppiato d'improvviso come quelle voglie incolmabili e insopportabili. Cercavo da tempo uno scrittore così particolare, crudo, vero, asciutto e intenso. Eddie Bunker è questo e molto altro. Noir? Thriller? Hard boiled? Sì, ma non solo. Per me rientra in quella cerchia di autori che pur perseguendo un genere, ne da vita ad uno nuovo. Semplificando lo si colloca nel crime e noir, il che è assolutamente vero, ma Bunker è unico e perfetto. Le sue narrazioni sono avvincenti, violente e cariche di una tensione che ti pervade l'animo. Non è pura narrazione, ma egli opera sempre un lavoro di riflessione e di esame della realtà che ne fa un filosofo esistenziale a tutti gli effetti. Una vita particolare la sua, passata tra galere e rapine, fino a scoprire di essere uno scrittore. E lo fa con eleganza e naturalezza senza cercare la gloria. E lo senti che non scrive per compiacere qualcuno o per arrivare a qualcosa, ma lo fa per se stesso, quasi come se volesse redimersi da una vita che ha scelto e che dalla quale non può però allontanarsi. Perché ritorna come una bestia feroce. Perché se sei nato bestia non puoi morire santo.
Stark è il suo primo libro scritto, ma pubblicato postumo. E' un testo che contiene in embrione ciò che saranno i suoi capolavori Come una bestia feroce e Cane mangia cane. E' un testo quasi di allenamento alla scrittura, si respirano tutti gli ambienti e le tematiche che poi affronterà successivamente, ma c'è già tutto il Bunker che ameremo dopo.
Scrive da Dio, scrive con rabbia ed energia, scrive come uno che sa quello che vive, senza fronzoli o sfumature ovattate di una Los Angeles che non gli appartiene.
Persecutore della verità, quella più visceralmente vera e imprescindibile, quella che ti fa essere ciò che sei anche se vorresti altro per te. "Noi siamo come abbiamo imparato a essere sotto l'influsso di tante cose. Né più né meno. Ricordatelo perché questo ti insegnerà a essere umile anziché un moralista arrogante".
I suoi sono scritti che parlano di esistenze vane, sprecate, buttate nelle fogne della periferia, fatta di droga, prostituzione, bordelli, pistole, sangue e violenza. Non c'è tempo per i rimpianti o le illusioni. Non c'è tempo per l'amore e l'inganno è il sale per la sopravvivenza. Stark è un malato figlio di puttana (come tanti altri personaggi che animano altri suoi libri) al quale poi ti affezioni perché un po' ti ci ritrovi, a lottare contro l'impossibile, a dannarti per un'esistenza che non doveva andare così. E poi ha classe, eleganza, un ottimo spirito di sopravvivenza e un buon intuito.
Stark è diverso, è in piccolo ciò che Come una bestia feroce è in grande (per me il migliore in assoluto). Ma è sufficiente per amarlo e divorarlo in un attimo.


"L'ora era quella della quiete che precede l'alba, il periodo mortale in cui sembra che in città non giri anima viva, in cui i fari di una macchina aumentano il senso di solitudine invece di alleviarlo. Era l'ora in cui a girare sono soprattutto i fuorilegge o i tutori della legge. Era l'ora della notte che Stark preferiva". Stark, Eddie Bunker

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