lunedì 9 luglio 2012

Quell'idiota di nostro fratello

di Jesse Peretz
con Paul Rudd, Elizabeth Banks, Zooey Deschanel, Emily Mortimer, Steve Coogan, Nick Sullivan, Francesca Papalia, Bob Stephenson
Usa 2011



Ned Rochlin è un giovane hippie privo di malizia e superbia che vive in un mondo caratterizzato da finzione e falsità. Dopo aver passato qualche tempo in galera per aver regalato erba a un poliziotto, dimostrando già dalle prime inquadrature la sua idiozia, riacquista la tanto agognata libertà. Ritorna nella sua casa per scoprire che la fidanzata ormai sta con un altro (anche lui un tantino ) idiota e così riprende i rapporti con la sua famiglia composta da madre e tre sorelle. Così vivrà per qualche periodo con ognuna di loro creando scompiglio, danni e qualche riflessione. 
C'è Liz, sposata con un regista, che vive un matrimonio fatto di appannaggio e menzogne e crescono un figlio a cui viene vietato di tutto. C'è Miranda, ambiziosa giornalista di Vanity Fair, disposta a rovinare la vita di una donna pur di emergere e poi c'è Natalie, dichiaratamente omosessuale, ma che tradisce e mente senza capire perché. Ned si ritroverà un po' alla volta a vivere situazioni particolari con le sue sorelle mettendo in evidenza, con la sua snaturata sincerità, finzioni e menzogne delle loro vite. Le costringerà con il suo essere smaliziato e tonto a riflessioni sulle loro vite e di quanto queste siano superficiali e irretite in bolle artificiali. 
Jesse Peretz dunque firma una pellicola che ha del potenziale per tematiche e idee, in alcuni momenti potente ed efficace, ma in altri un tantino lenta e anche noiosa. L'idea dell'idiota, un po' tonto, ma naturale e genuino funziona per metà perché se da una parte Ned fa tenerezza e colpisce al cuore con la sua autenticità, dall'altra perde di credibilità, facendo veramente la figura dell'idiota. Siamo sicuramente abituati a grandi pellicole indipendenti targate Sundance Film Festival, basti pensare ad American Life, Little Miss Sunshine o Another Earth (giusto per citarne qualcuno), ma questa risulta in qualche modo inferiore, anche se non banale. Il senso generale, quello più profondo, di un uomo che con la propria spontaneità riesce a smascherare i contorni di vite definite dall'inganno e grazie a questa sua dote un po' ingenua e un po' autentica riesce a redimere le sorelle e a indurle ad autoanalisi, è sicuramente degna di nota. Insomma una commedia che val la pena di vedere in una di queste calde sere.

2,5/5

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