venerdì 1 ottobre 2010

Inception

"Sogno o son desto?"
Vengono in mente Shakespeare, Schopenhauer, Cartesio ed ora anche Nolan, il quale nel suo ultimo film ha intrapreso un viaggio onirico ad alto livello. Una pellicola ambiziosa e complessa, che richiede al pubblico un totale coinvolgimento ed uno sforzo. Una rivisione è d'obbligo.
Il sogno viene analizzato, spiegato, mettendo in pratica gli assunti freudiani, perché è nel sogno che l'uomo è più libero, quindi più facilmente manipolabile.

Dom Cobb (un sempre più bravo Leonardo Di Caprio) è un estrattore di segreti dalle menti umane e lavora quando l'uomo è più vulnerabile: nel sonno. Ora col suo team dovrà attuare l'operazione opposta: insinuare, immettere, innestare (Inception, appunto) un'idea nella mente di Fisher jr sotto proposta di Saito, quindi scendere su tre livelli di sogno, quindi di subconscio. Ma lo stesso Cobb dovrà fare i conti con i suoi fantasmi e sensi di colpa (colpa e catarsi sono temi noti al cinema di Nolan, presenti in tutti i suoi film).

Da sempre il confine tra la veglia ed il sogno è un confine che appare labile ed incerto, tanto da considerare alle volte lo stato di veglia come un prolungamento del sonno. E nel film i vari livelli si alternano e si incastrano lasciando alla spettatore un senso di "contrapposizione".
Aristotele vedeva il sonno e dunque il sogno come una vita minore rispetto allo stato di veglia, e fino alle scoperte freudiane, si pensava al sogno come alla parte più negativa, ombrosa e dunque pericolosa dell'uomo. Ma anche il sonno della ragione può creare mostri.
Non è possibile distinguere il confine che separa il sogno dalla realtà. O forse è possibile (magari grazie ad un totem). Cartesio è colui che si è posto tali interrogativi e ha posto la possibilità di un Dio ingannatore e capriccioso che ci fa vedere le cose come in realtà non sono.

A questo pensavo quando guardavo Inception!
E se fosse tutto un sogno? E se Nolan fosse quel genio cattivo ed ingannatore che vuole farci vedere le cose in un modo, ma poi sono in un altro? E se stessimo tutti dormendo? E se quel totem ci stesse ingannando? I quesiti restano ed il dubbio (cartesiano) si insinua.
Di certo un film destinato a tante interpretazioni (in rete ne girano parecchie) e che ha una forza ed un impatto visivo particolare.
Ottimo cast, maestosa musica che accompagna benissimo il film, senza mai risultare invadente.

Come diceva Schopenhauer, la vita e i sogni sono pagine di uno stesso libro.


5/5 




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