sabato 26 febbraio 2011

Shelter - Identità paranormali

di Måns Mårlind, Björn Stein, con Julianne Moore, Jonathan Rhys-Meyers, Frances Conroy, Brooklynn Proulx, Usa, 2010, uscita 25 febbraio 2010.



Cara Harding (Julianne Moore) è una valida psichiatra forense. Spinta dal padre, anch’egli medico, inizierà ad occuparsi di David (Jonathan Rhys Meyers), un uomo affetto da personalità multipla. Presto, però, scoprirà che tutte le identità dell’uomo sono vittime di efferati omicidi. La psichiatra, convinta che il disturbo da personalità multipla non esiste, ma che sia solo suggestione, inizierà ad indagare e a ricercare la verità fino in fondo, mettendo a rischio la sua stessa famiglia. Dovrà così ricredersi circa la sua opinione iniziale e si imbatterà in un mondo di mistero, di occulto, dove la fede in Dio può essere la salvezza, ma anche la distruzione della vita umana.
Uno psicho-thriller costruito nel più classico dei modi, con una partenza più lenta fino ad arrivare a un vivo crescendo emotivo, senza, però, mai stupire eccessivamente. Una pellicola capace di intrattenere il pubblico, suscitando curiosità ed interesse, nel tentativo di svelare e sciogliere i vari fili narrativi che si intrecciano e che creano una debole suspance. Jonathan Rhys Meyers è all’inizio convincente nei panni del disturbato David, il quale si muove e vive attraverso numerose personalità, ma quando la trama si infittisce ed inizia il ‘rompicapo’, sembra non essere più concentrato, non riesce a suscitare terrore né inquietudine. Eppure qui doveva uscire fuori la sua interpretazione. Julianne Moore, sicuramente più efficace, sembra anche lei, sul finire, lontana dall’essere profonda, né si riesce a percepire la tragedia di quello che accade.
Una trama sicuramente buona, soprattutto nell’ultima mezz’ora, quando il mistero inizia a dipanarsi e si allontana dalla sfera scientifica e dunque razionale per imbattersi nell’Ignoto. L’impianto narrativo regge, ma manca quel qualcosa di nuovo e particolarmente celato che renda il film veramente intenso, come l’ultima scena, di certo la più arguta, che regala un momento innovativo e di stupore che ne vale tutta la pellicola.

2,5/5
Pubblicato su: Cinema4stelle



10 commenti:

  1. Mi incuriosisce. Questo si avvicina decisamente al genere di film che mi piacciono.
    Consiglio Identity, in assoluto il migliore, a mio avviso, del settore.

    RispondiElimina
  2. a prima vista sembra l'ennesimo thriller solito nel suo genere, però se perlomeno il finale si salva mi sa che finirò per vederlo :)

    RispondiElimina
  3. Anche a me ha incuriosito e devo dire che non è un cattivo film, solo non c'è nulla di non visto. Il finale non è una figata alla The Mist, anzi è pure intuibile, tuttavia m'è piaciuto parecchio!

    Grazie Squilibrato, sto già provvedendo per vedere Identity.

    Cmq un film tipo questo che m'è piaciuto tanto è Secret Window!!

    RispondiElimina
  4. ..lo vidi in lingua originale con altre tre persone e tutti quanti rimanemmo colpiti dalla sua orrorifica efficacia...certo non siamo a livelli de "Il tocco del male" ma nel suo genere è al di sopra della media..

    RispondiElimina
  5. Dici? Non dico infatti che non mi sia piaciuto, solo che alla fine l'ho trovato un po' sconclusionato!^^

    RispondiElimina
  6. La mia filosofia è dove c'è Julianne Moore ci sono io ma mi sa che questo lo salto.

    RispondiElimina
  7. Julianne Moore è un'attrice che devo ancora 'studiare' e quindi capire. Per il momento non mi fa un grande effetto!

    RispondiElimina
  8. ho visto la locandina da te, non lo conoscevo, non ho letto la recensione, prima voevo vederlo :) l'ho cercato e visto ieri, mi è piaciuto ma non mi ha convinto del tutto!
    buona serata

    RispondiElimina
  9. Mi piace il genere, lo voglio vedere.

    RispondiElimina
  10. questo non è male! però la fine? allucinante! certo quella di the mist era peggio!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...