martedì 14 maggio 2013

Amaro amore

di Francesco Henderson Pepe
con Ángela Molina, Yorgo Voyagis, Malik Zidi, Lavinia Longhi, Francesco Casisa, Aylin Prandi, Piero Nicosia, Maylin Aguirre
Italia 
2010 (uscita 2013)





André e Camille, fratello e sorella sono due giovani francesi che decidono di trascorrere le loro vacanze estive a Salina, magnifica isola delle Eolie, dove la loro madre precedentemente aveva vissuto. Durante il loro soggiorno conoscono Santino, altro ragazzo del posto che vive e lavora di ciò che l’isola riesce ad offrire. Tra i tre inizia un rapporto particolare e profondo che li porterà a nuove scoperte interiori, ad analisi personali e intime.
Protagonista di quest’opera prima di Francesco Henderson Pepe, è senza dubbio Salina, sua terra adottiva e immagine dell’anima dei protagonisti. Salina, coi suoi racconti, le sue leggende, i suoi fantasmi e le dicerie che caratterizzano i luoghi piccoli e legati alle tradizioni. Santino è il tipico abitante del suo posto e ne vive tutte le sfaccettature: maschilista, chiuso, legato al padre morto e ne ricrea l’immagine impedendo alla madre di rifarsi una vita. Non accetta l’altro, il diverso perché in fondo non accetta se stesso. L’incontro però con i due giovani ragazzi francesi significa l’urto con un modo nuovo di vedere le cose, con un’apertura mentale, fisica e morale che non gli appartengono, mettendo a nudo la sua interiorità e con conseguenze non solo su sé, ma sull’isola stessa. Dunque un viaggio interiore di scoperta dei tre ragazzi, così diversi tra di loro, che li farà approdare al mondo degli adulti non senza lasciare cicatrici.
Amaro amore è un film sull’amore, verso se stessi, verso la propria terra, verso gli altri. Ma è un amore dai tratti amari e acidi perché spesso i sentimenti non sono così puri. E’ però un film che per quanto pone chiare le proprie tematiche, non riesce a scavare dentro i personaggi con vere analisi psicologiche. Sembra fermarsi in superficie senza andare oltre, ma rimanendo ad un livello esterno senza riuscire a conquistare lo spettatore che per certi momenti neanche capisce alcune pretese. Per esempio si manterrà il mistero su un segreto fino agli ultimi minuti del film quando lo spettatore è quasi stanco di non vederci chiaro e ormai ha intuito da sé, sfinito, il senso del mistero. E’ un film che non scavando all’interno non arriva da nessuna parte anche perché si gioca tutto sul terreno del ‘non-detto’. Non basta però l’intuizione, i dialoghi sono scevri di profondità e i personaggi poco intensi. Bellissime sicuramente le immagini paesaggistiche dell’isola, dove mare, terra e cielo si incontrano in un punto meraviglioso, ma non basta.

1,5/5

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