lunedì 19 dicembre 2011

Addio alle armi - Ernest Hemingway


Addio alle armi è l'opera di un uomo immenso, che tanto ha visto e ha vissuto ed i suoi libri trasudano di esistenza. Questo libro racconta una storia d'amore durante la prima guerra mondiale, esperienza in parte autobiografica, poiché Hemingway si è ispirato alla sua esperienza sul fronte nel 1918. Lo scrittore, descrivendo pagine e pagine di scenari bellici, rese preziose dalla sua capacità di cogliere particolari come i paesaggi o le sensazioni di un dato momento, mette in evidenza la sua idea antimilitaristica e contraria alla guerra, vista come qualcosa di stupido e totalmente inutile. Frederic Henry è un americano che viene volontariamente a combattere sul fronte italiano, guidato da principi idealistici e patriottici, ma durante il conflitto conoscerà la fame, la perdita e soprattutto la morte. 
In questo scenario si consuma la passione con Catherine, donna alla quale Henry si lega profondamente e con la quale intraprenderà viaggi fisici ed interiori. 
Addio alle armi è un romanzo di guerra, ma anche d'amore: per la propria donna, per se stessi, per la vita contro una guerra che crea solo morti ammazzati. E' un romanzo sulla morte, come conseguenza della guerra e della mancanza. E' un romanzo intenso e ricco grazie al modo sublime che Hemingway ha di scrivere. Potrebbe descrivere anche una cosa inutile, lo farebbe magistralmente. 
Sfogliata l'ultima pagina di Addio alla armi ti riscopri con le lacrime agli occhi e con brividi che ti pervadono. Le ultime pagine sono umanamente forti e senti quasi la sofferenza di Henry lì con te, perché quello che gli rimane è il vuoto di un'esistenza che non regala nulla, ma che prende tutto dal ventre dei propri figli. 

"Lei capisce, ma non ama Dio."
"No."
"Proprio per niente?" chiese.
"A volte la notte ho paura di lui."
"Dovrebbe amarlo."
"Non sono molto capace di amare."
"Sì" disse. "E' capace. Quello che mi racconta delle sue notti. Quello non è amore. Quello è soltanto passione o lussuria. Quando si ama si desidera fare qualcosa. Si desidera sacrificarsi. Si desidera servire."
"Io non sono capace di amare."
"Imparerà. So che imparerà. Allora sarà felice."


"Se la gente porta tanto coraggio in questo mondo, il mondo deve ucciderla per spezzarla, così naturalmente la uccide. Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Ma quelli che non spezza li uccide. Uccide imparzialmente i molto buoni e i molto gentili e i molto coraggiosi. Se non siete fra questi potete esser certi che ucciderà anche voi, ma non avrà una particolare premura."

venerdì 2 dicembre 2011

Tribute to Drive

Ecco come sarebbe dovuto finire Drive...


tribute to drive from tom haugomat & bruno mangyoku on Vimeo.

Music: Glass Candy - Digital Versicolor.
Sound design: Alexandre Poirier.

Beginners

di Mike Mills
con Ewan McGregor, Christopher Plummer, Mélanie Laurent, Goran Visnjic, Kai Lennox, Mary Page Keller, Cosmo, Keegan Boos
Usa
2011 

Oliver (Ewan McGregor) è un uomo di trentacinque anni che dopo la morte della madre si ritrova ad affrontare la malattia terminale del padre e la sua confessione di essere da sempre gay. Oliver, sorpreso e spaventato, cerca così di capire come il padre abbia potuto mentire tutti quegli anni, anche se adesso sembra rinascere a nuova vita. Hal, il padre, un sempre attivissimo Christopher Plummer, infatti oltre ad aver trovato un compagno da amare e coccolare, ora vive una vita di feste, amici, divertimenti e sorrisi. Sembra un uomo nuovo, anche quando scoprirà di avere un male incurabile. Oliver, nel frattempo, conosce Anna, una delicata e raffinata Mélanie Laurent, un’attrice in cerca di fortuna con la quale Oliver instaura un rapporto d’amore e di intensa vitalità.
Mike Mills firma una commedia intelligente, raffinata e molto curata, un film indipendente e poco convenzionale, che di recente ha anche vinto il premio come miglior film ai Gotham Indipendent Film Awaeds di New York, ex-aequo con Tree of Life di Terrence Malick. Il tema del rapporto tra padre e figlio è analizzato in una chiave diversa e del tutto nuova: un padre che confessa la propria omosessualità. E se l’espediente può sembrare bizzarro, non lo sarà affatto l’amore che i due si scambieranno reciprocamente. Oliver è un uomo acuto che accetta questa situazione e nonostante i ricordi materni, capisce che la felicità percorre molte strade.  Un rapporto che si completa anche grazie ad una totale sincerità che Hal concederà al figlio. Ma anche la storia di Oliver con Anna, caratterizzata da una felicità che percorrerà anch’essa altre strade e altri stadi. Un nascente amore, fatto di sguardi e panini notturni, e rapporti conflittuali da sistemare. Un film, oltre che intelligente, ironico che mordacemente analizza tematiche di vita con sagacia e simpatia. Hal è il perfetto esempio di ciò, perché nonostante una vita di menzogna adesso è in pieno possesso dei suoi sentimenti e non ha paura a rivelarli. Oliver inizia a crescere, a maturare e a prendere la vita con quella ironia necessaria a completare l’esistenza, anche grazie ad Anna e alla sua strana malinconia. E poi c’è il cane i cui pensieri sono sottotitolati e questo è una delle trovate più simpatiche degli utimi anni. Mc Gregor veramente convincente ed intenso, affascinante e tenero. Film assolutamente da recuperare, passato purtroppo, ed ingiustamente, in sordina.


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