lunedì 23 aprile 2012

Leafie - Storia di un amore

di Oh Seongyun
Corea del Sud
2011


Leafie è una gallina dolce e smaliziata che vive in cattività in un pollaio. E' diversa da tutte le altre: sogna la libertà e la natura. Fingendosi morta riesce a scappare, ma presto si renderà conto di quanto il mondo sia ostile e di come la natura sia una guerra continua tra specie diverse. Il nemico più spietato è la donnola One-Eye, che lascia orfano un anatroccolo del quale Leafie deciderà di prendersi cura nonostante le evidenti difficoltà che si evidenzieranno sopratutto quando il piccolo anatroccolo diventerà una bellissima e coraggiosa anatra.
Cartone coreano, Leafie rappresenta la voglia di libertà, di scoprire, di aprire nuovi orizzonti alla propria esistenza, ma anche la delusione di scoprire un mondo diverso da come lo si era immaginati. Subentra così la paura, il diverso e gli ostacoli più inaspettati. Leafie è una gallina buona, non conosce il cinismo e la cattiveria ed affronta anche con leggerezza la quotidianità nonostante la derisione degli altri animali. C'è anche però amore, un sentimento disinteressato e puro che Leafie riserva ad un anatroccolo che decide di allevare come se fosse figlio suo, e lo fa totalmente e senza mezze misure. L'etica coreana sembra presente tutta, perché il cartone sembra dotato di una spiritualità coinvolgente. Per quanto le tematiche siano conosciute e l'ambientazione di una fattoria non abbia nulla di particolare, la pellicola non cade mai nello sdolcinato o nel vittimismo, anzi non mancano momenti forti con un finale che rappresenta la forza del sacrificio per un amore di madre che supera i confini. Un cartone semplice, ma forte di questa semplicità, è un cartone che punta dritto al cuore con la sua intima e lucida visione delle cose. Leafie rappresenta il nuovo, la conoscenza, la voglia di evadere da qualcosa che non ci rappresenta più, e anche la semplicità di un'anima che sa apprezzare tutte le bellezze della natura delle quali fino a quel momento è stata privata. La cattiveria però insorge e non è solo quella degli uomini, ma quella di specie animali diverse, ma Leafie con la forza di una leonessa riuscirà a difendere il suo cucciolo contro il nemico fino a quando cresciuto dovrà iniziare a spiccare il volo da solo.
Insomma un cartone che custodisce la propria forza nella semplicità di tematiche ed ambientazioni trattate con anima e cuore.

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giovedì 12 aprile 2012

Piccole bugie tra amici

di Guillaume Canet
con Marion Cotillard,François Cluzet, Benoît Magimel, Gilles Lellouche, Jean Dujardin, Laurent Lafitte,Valérie Bonneton
Francia
2010


Un gruppo di amici come ogni anno parte per le vacanze estive in cerca di divertimento e relax. Qualche giorno prima la partenza, Ludò, fa un incidente molto grave che lo costringe in un letto d’ospedale in bilico tra la vita e la morte. Tuttavia il gruppo decide di partire ugualmente convinti della sicura guarigione di Ludò. In questa bellissima località francese il gruppo di quasi quarantenni cerca di godere della compagnia e del luogo, ma presto inizieranno a venire fuori bugie, malintesi, tensioni e difetti tipici di ogni persona.  C’è Max, il più ricco e paranoico del gruppo che vive con insofferenza l’affetto spinto di Vincent che non ama più la moglie, la quale soffre questa situazione da rinnegata. C’è Eric che ci prova con tutte le donne che gli capitano, ma che ama l’unica che lo lascia. C’è Marie, che ama Ludò, ma si consola con uomini momentanei. E poi c’è Antoine ossessionato dall’ex ed esaspera i suoi amici per un sms ricevuto. 

Guillaume Canet al suo terzo film da regista, gira una commedia personale e corale sull’amicizia e tutti i suoi turbamenti. I vari personaggi che si susseguono, ognuno con le proprie problematiche esistenziali rappresenta un po’ tutti noi. Ognuno si ritroverà in qualche personaggio o vi ritroverà l’amico che da sempre lo affianca. E forse è proprio questa la forza del film, la capacità del regista di far apparire gli attori con una umanità e complessità veritiera e condivisibile. Quasi intrappolati in questa località marittima, alla fine dovranno fare i conti con se stessi e affrontare la situazione creatasi. Tra tensioni emotive, dovute anche al caro amico in fin di vita, ognuno porterà la propria vulnerabilità al limite, mettendo in evidenza nevrosi e patologie. E’ quasi uno studio psicologico che Canet ne fa, un’analisi che va al di là della semplice descrizione caratteriale. Bisogna analizzare a fondo, notare un gesto o un’occhiata che intercorre tra di loro. Attriti portati al limite, inquietudini esasperate, agitazioni inspiegabili: tutto si condensa e poi esplode nell’ultima mezzora, quando il dramma riporta tutti alla realtà dove è necessario fare due calcoli e porsi qualche domanda. Piccole bugie quotidiane che fanno da contorno a rapporti umani tipici di ognuno. Una commedia basata sulla autenticità dei rapporti umani descritti senza fronzoli o ipocrisie, nella quale vengono messe in evidenza, senza esasperazioni, difetti e finzioni tipici di ogni rapporto con momenti anche divertenti e con un’ottima prova dell’intero cast. Sopra tutti Marion Cotillard, silenziosa e fragile, sembra l’unica che si estrania  dal gruppo tra un bicchiere di vino e una sigaretta e che analizza la situazione da un punto di vista più razionale.  
Una regia raffinata ed empatica nella quale ci si ritrova sentimentalmente coinvolti, commossi come se fossimo lì anche noi. E non è poco.


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sabato 7 aprile 2012

Biancaneve

di Tarsem Singh
con Julia Roberts, Lily Collins, Armie Hammer, Sean Bean
Usa
2012



E’ da un po’ di tempo che il cinema d’oltreoceano sta proponendo rivisitazioni di fiabe Disney. Dopo Cappuccetto rosso sangue ed in attesa di Biancaneve e il cacciatore con Charlize Theron, ecco che approda nelle sale italiane Biancaneve di Tarsem Singh con Julia Roberts nei panni della regina cattiva. Il punto di partenza e le idee generali della storia sono chiaramente ripresi dalla celebre fiaba dei fratelli Grimm: la strega cattiva, Biancaneve coi sette nani, il principe, il bacio del risveglio e la mela avvelenata. Il tutto però subisce delle trasformazioni che rendono il film nuovo e particolare. Infatti Biancaneve non è più la dolce fanciulla, indifesa e impaurita che aspetta di essere salvata dal principe, bensì è lei l’artefice delle proprie azioni, che grazie all’aiutato di 7 strampalati e facinorosi nani diventerà una esperta spadaccina. E se aspettate il bacio del principe, sappiate che sarà Biancaneve a svegliare da un incantesimo il suo amato. Dopo il cartone Rapunzel, è proprio il caso di dire che queste fiabe moderne mettono al centro l’autonomia delle donne e la loro forte intraprendenza. La regina cattiva è un’affascinante Julia Roberts, alle prese con assurde cure pur di restare giovane e bella e farà a gara con Biancaneve per conquistare il cuore del principe, che non appare tanto virile e coraggioso quanto un po’ intontito e alquanto impacciato. Anche le fiabe possono essere lo specchio di una società e se dapprima le ragazze erano raffigurate come romantiche e sospiranti fanciulle in attesa del principe azzurro, ora sono descritte come giovani donne dal carattere forte e con un approccio più pratico all’esistenza.

Julia Roberts è la vera macchietta della pellicola con le sue battute e il suo humour nero riesce ad essere divertente e ci fa quasi tenerezza nel suo sogno di eterna giovinezza.  Biancaneve è la vera battagliera del film perché si ritroverà a difendere il reame, portato allo sfacelo da una regina viziata e spendacciona. Il tutto condito da esilaranti e simpatici dialoghi, battute ironiche e goffi combattimenti, non tralasciando il mondo fantasy ricordato da incantesimi, specchi parlanti, pozioni magiche e vestiti incantevoli come solo le fiabe possono osare. E’ sicuramente un film divertente da gustare con leggerezza attraverso un sorriso e un sospiro.

2,5/5
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